Nazionale

Sport come palestra di pace: Tiziano Pesce ospite a RadioInBlu2000

Il presidente Uisp ha ribadito che lo sport sociale è uno strumento concreto di partecipazione, cooperazione e crescita collettiva

 

Fare sport non significa solo allenarsi o competere ma significa incontrarsi, crescere insieme, imparare a stare in una comunità. È questo il messaggio che emerge dall’intervista a Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp, intervenuto sabato 20 dicembre ai microfoni di RadioInBlu 2000 per riflettere sul valore dello sport di base e sul ruolo che svolge nelle città e nei territori del nostro Paese. 

INTERVISTA DI TIZIANO PESCE A RADIOINBLU 2000

La passione autentica dei ragazzi, che emerge sia nei momenti di vittoria sia in quelli di sconfitta è un tema che abbiamo voluto sottolineare con decisione anche la scorsa settimana, in occasione del nostro Consiglio nazionale. Si tratta di un appuntamento importante perché ci permette di fare il punto sulla stagione sportiva appena conclusa e sul bilancio, ovvero su quei numeri che poi diventano attività concrete e presenza stabile nei territori. Come ricordava anche Don Luca Ciotti, fondatore del Gruppo Abele, importante associazione di volontariato che si occupa di giustizia sociale, lotta alle dipendenze, povertà e marginalità, organizzazioni sportive come la nostra, in un periodo così complesso, sentono il dovere di fare tutto il possibile per ribadire che attraverso lo sport, la pratica quotidiana e la socialità si può contribuire a costruire pace, educazione e legalità. Questo è l’impegno che continuerà anche nel nuovo anno: valorizzare lo sport di base e lo sport sociale e, allo stesso tempo, richiamare l’attenzione dei decisori politici sulla necessità di un impegno sempre maggiore. Da un lato per arrivare a un pieno riconoscimento dello sport sociale come vera politica pubblica e come strumento trasversale di inclusione; dall’altro per non perdere la centralità delle persone. Lo sport sociale è, infatti, una vera palestra di pace giornaliera: insegna la convivenza, il rispetto delle regole comuni, la gestione nonviolenta dei conflitti e la collaborazione, al posto di una competizione cieca. Lo diciamo spesso e lo affermiamo ancora di più in questi giorni che ci avvicinano al Natale: la pace non è un’idea lontana, così come non sono lontane le guerre. Per questo la pace deve diventare sempre di più una pratica quotidiana e un impegno concreto di ciascuno di noi”. 

Nel dialogo con Tiziano Pesce, Ugo Scali, giornalista di inBlu Radio, ha richiamato il valore originario delle organizzazioni dello sport di base, nate da grandi ideali e valori, che tuttora sono molto più di semplici realtà sportive: veri e propri luoghi di comunità, capaci di costruire legami autentici là dove spesso il dibattito pubblico fatica a farlo. 

Il presidente Uisp prosegue: “Negli ultimi anni abbiamo visto che molte persone si sono allontanate, e continuano ad allontanarsi, dalla vita pubblica, dal voto e dalla partecipazione democratica. In questo contesto, lo sport, il nostro sport sociale, ma anche tutte le attività ricreative, culturali e associative, assumono un ruolo fondamentale. Pensiamo a tutte le organizzazioni che in Italia fanno parte del terzo settore: il loro lavoro è enorme e lo sport sociale può rappresentare, e rappresenta sempre di più, un antidoto concreto contro la solitudine, la disillusione, l’isolamento, la rabbia e la violenza. La solitudine non riguarda solo le persone adulte, ma anche i giovani. Lo sport diventa un luogo di incontro, di relazione, di rispetto e di educazione, uno spazio di cura reciproca. Il nostro impegno più grande, quindi, è crescere insieme, condividendo responsabilità. Lo sport ci insegna che collaborazione e cooperazione non sono teorie da studiare, ma esperienze concrete da vivere ogni giorno”. 

Il successo delle attività sportive in Italia dipende anche da tutte le persone che lavorano dietro le quinte: volontari, dirigenti e operatori che ogni giorno garantiscono la riuscita delle iniziative.

“Qualche giorno fa ho avuto l’onore di far parte della delegazione ristretta del Forum Nazionale del Terzo Settore - spiega Tiziano Pesce - in occasione della giornata conclusiva di Palermo 2025 Capitale Italiana del Volontariato, alla presenza del Presidente della Repubblica Mattarella. In quell’occasione, il Presidente ha pronunciato parole straordinarie, sottolineando come il volontariato non sia solo un pronto soccorso per le grandi emergenze, ma un impegno che accompagna e dà senso alla quotidianità delle persone. Come ha detto lui stesso, il volontariato disegna con “l’opera di un immane numero di persone", l’idea concreta di comunità, creando una forza sociale, culturale, educativa e formativa. Su questa base continuerà il nostro impegno verso i decisori politici e verso chi può, attraverso norme e leggi, sostenere al meglio il vasto mondo del terzo settore e i volontari. Restando nell’ambito sportivo, pensiamo alle centinaia di migliaia di persone che ogni giorno operano nelle associazioni e società sportive di base: il loro lavoro è spesso anche un vero e proprio lavoro professionale, per questo lo sport di base ha bisogno di ulteriori attenzioni e risorse, e il nostro impegno è garantire supporto e riconoscimento a chi porta avanti con dedizione e competenza queste iniziative". 

"Tutto quello che vogliamo esprimere può essere sintetizzato nello slogan che accompagna le attività di fine 2025 e l’inizio del 2026: Salto triplo. Una metafora sportiva che decliniamo con tre parole chiave: includere, rigenerare e innovare. Dobbiamo consolidare sempre di più il lavoro iniziato nelle scorse stagioni e guardare al futuro con una visione ambiziosa. Il mio auspicio è che il 2026 diventi per l'Uisp, ma anche per tutte le organizzazioni sportive del terzo settore, l’anno di un pieno riconoscimento del valore sociale, educativo e del contributo al benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme. Mi piacerebbe ricordare anche il settimo comma dell’articolo 33 della Costituzione, per andare oltre la semplice enunciazione e far diventare un vero diritto per tutti, di qualsiasi età, la possibilità di partecipare e praticare attività sportiva e fisica. Nel 2026, quindi, il tema dell’accesso, dei diritti e delle risorse per le famiglie sarà al centro delle nostre attenzioni. È necessario che lo sport di base ottenga un riconoscimento concreto e duraturo: vogliamo una vera emancipazione dello sport di base”. (A cura di Elena Del Grosso